70 Anni Di Vita Religiosa
Il 24 settembre 2019 ricorreva il settantesimo anno di vita religiosa di Padre Santucci, un evento raro in un’epoca in cui le vocazioni sono poche e tardive. Difficilmente avremo sacerdoti che raggiungeranno questo traguardo.
E’ stata celebrata una Messa a Roma, dove lui risiedeva, della quale possiamo ascoltare l’omelia. Erano presenti molti suoi amici.
Quel giorno abbiamo festeggiato lui, che aveva detto il suo si a Dio ("sia fatta la tua volontà") molto precocemente, a 19 anni, quasi come Maria, ma eravamo lì soprattutto per festeggiare Dio che si è degnato di palesarsi a noi attraverso lui.
E’ stata una manifestazione di gioia per un uomo che è riuscito ad essere fedele a Dio e a se stesso per tutta la sua lunghissima vita. Non era gioia umana per l'ottenimento di un successo umano, ma era gioia mistica, gioia di aver visto operare Dio attraverso padre Santucci: "non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me".
La grandezza di ogni cristiano è quella di generare Dio nel mondo, come ha fatto Maria, la più perfetta tra tutte le creature, e come ha fatto padre Santucci per tutta la sua vita.
Era una gioia mistica perché derivava propriamente dalla consapevolezza che Dio era lì con noi, accarezzava le nostre anime e ci commuoveva con il Suo amore. Questa gioia derivava dalla fedeltà a Dio di padre Santucci e ci era stata contagiata da lui. Una gioia che ci ha risollevato dall'abisso senza senso delle nostre vite e ci accompagnerà nel futuro, se avremo il coraggio di continuare a sprofondare nell'immenso mistero di Dio.
Attraverso padre Santucci, abbiamo visto operare Dio.
Noi siamo solo vile terra che cammina, solo Lui è il bene, l'Amore. Padre Santucci sapeva di essere un vaso di creta vuoto e che il bene che aveva compiuto non era opera sua, ma di Dio. La grande opera di Padre Santucci è stata riuscire a creare dentro di sé e a dilatare sempre più quel vuoto per lasciare posto all'azione di Dio.
Il sé psichico si ritira, non scompare, ma anzi diventa più denso, più solido per riflettere come un diamante puro la luce di Dio. Questo è il compito impervio e l'unica immensa gioia del cristiano: nascondersi fin quasi a scomparire nella luce abbagliante di Dio.
La vocazione del cristiano è morire a se stesso per amore di Dio. Questa è la via stretta che ci permette di entrare nel suo regno. È come entrare in un paio di scarpe strette per poi scoprire che sono terribilmente comode.
E Padre Santucci ci è riuscito!
Omelia
Un Grazie ad un Amico
