HANNO VOLUTO UCCIDERE DIO – Didier Rance.

 

Di questo libro padre Santucci ha scritto solo una breve presentazione.

Il suo merito è averne trovato una copia scritta in francese, essersi appassionato e averne promosso la traduzione in italiano e la pubblicazione.

 

E’ un libro fondamentale, che racconta molte storie ben dettagliati di cristiani, consacrati e laici, orrendamente martirizzati dal regime ateo e sedicente comunista di Enver Hoxa.

 

Didier Rance è un diacono francese, direttore dell’associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, che con pazienza ha documentato le persecuzioni ai danni di cristiani in tutto l’est Europa.

 

Molti dei martiri le cui storie sono narrate nel libro, sono stati canonizzati recentemente da Papa Francesco.



Dio, l’Albania e il dittatore.

 

L'Albania da un punto di vista religioso ha delle caratteristiche uniche. É l'unico stato al mondo che durante il regime sanguinario del dittatore Henver Hoxa (1941-1985) nel 1967, dopo due decenni di ateizzazione sempre più forte, scrisse nella costituzione che: "Lo Stato non riconosce alcuna religione e sostiene la propaganda atea per inculcare alle persone la visione scientifico-materialista del mondo".

 

L'ateizzazione forzata ha significato la distruzione di tutte le chiese e lo sterminio di sacerdoti e vescovi. Molti di loro subirono atroci torture. Trentotto di loro sono stati beatificati da Papa Francesco il 5 novembre 2016.

 

La persecuzione si è estesa a tutti i cristiani. Per 44 anni non si è mai potuto pronunciare il nome di Dio, nemmeno nelle famiglie, per paura che qualcuno si sarebbe fatto scoprire. Farsi il segno della croce poteva significare il carcere o la morte. Decine di migliaia sono stati uccisi. Era pericoloso insegnare qualcosa di religioso ai bambini perché tramite loro la famiglia poteva essere scoperta.

 

In nessun altro paese si è vista una repressione così dura e stolta di ogni anelito religioso.

 

Ma Dio non è morto!

 

Quando il regime finalmente è caduto, molti genitori si sono trovati a confessarsi di aver battezzato i loro figli segretamente, all'insaputa uno dell'altro. Così molti bimbi sono stati battezzati due volte, quasi a significare l'abbondanza con cui Dio premiava la loro fede sacrificata.

 

All'insaputa del dittatore e della sua penetrante polizia segreta, si sa per certo che, anche durante quegli anni terribili, in Albania non si è mai smesso nascostamente di celebrare la Messa e consacrare l'Eucaristia. 

 

Padre Luli è un gesuita eroico, confratello e amico di padre Santucci.  Fu sottoposto a maltrattamenti pesanti, a torture e fu costretto ai lavori forzati per decenni. É uno dei pochissimi sacerdoti sopravvissuti al regime. Raccontò che celebrava la Messa segretamente nella sua cella di detenzione. Nelle sue mani callose, quando poteva, consacrava con un chicco d'uva ed una briciola di pane in modo che Cristo potesse essere realmente presente anche in quel particolare inferno. Con questo semplice, umile, dirompente atto, manifestazione dell'infinito amore divino, infrangeva la monolitica presenza del male.



L’Albania e la pace intereligiosa.

 

L'Albania ha un'altra caratteristica peculiare. É l'unico posto al mondo dove convivono pacificamente più fedi religiose: cattolici, ortodossi e mussulmani. Per questa ragione sembra che l'ONU voglia fondare proprio a Tirana una sua diramazione per il dialogo e la pace intereligiosa.



Madre Teresa.

 

L'Albania è anche la patria di Madre Teresa, una delle sante più importanti degli ultimi tempi. É universalmente riconosciuta Santa. 

Proprio lei, appena il regime è crollato, ha riportato ufficialmente l'Eucaristia in Albania. Ha incontrato la moglie del dittatore e, ben interpretando il comandamento evangelico "non opporti al malvagio", le ha regalato la Bibbia. Un gesto molto potente, segno della eterna vittoria di Dio sulla violenta e sempre transitoria idiozia umana.

 

Di seguito sarà possibile scaricare il testo originale: